La retina liquida è un dispositivo medico innovativo che sfrutta i polimeri e le nanotecnologie.
Alla base del dispositivo stanno i politiofeni: una classe speciale di plastiche capace di assorbire la luce e trasformarla in cariche elettriche.
Queste speciali plastiche sono assemblate a formare minuscole particelle sferiche che hanno un diametro inferiore a un duecentesimo di un capello.
Ognuna di queste nanoparticelle non solo mantiene la capacità di trasformare la luce in una carica elettrica, ma è anche sufficientemente piccola da poter essere mescolata in acqua o in un liquido biocompatibile.
La retina liquida è un dispositivo medico innovativo che sfrutta i polimeri e le nanotecnologie.
Alla base del dispositivo stanno i politiofeni: una classe speciale di plastiche capace di assorbire la luce e trasformarla in cariche elettriche.
Queste speciali plastiche sono assemblate a formare minuscole particelle sferiche che hanno un diametro inferiore a un duecentesimo di un capello.
Ognuna di queste nanoparticelle non solo mantiene la capacità di trasformare la luce in una carica elettrica, ma è anche sufficientemente piccola da poter essere mescolata in acqua o in un liquido biocompatibile.
Di fatto, la retina liquida è formata da queste nanoparticelle disperse in una soluzione ottimizzata per l’utilizzo. Si presenta come un liquido colorato e iniettabile sotto la retina da parte di un chirurgo.
Una volta iniettato il dispositivo, le nanoparticelle che lo compongono sono libere di diffondersi nell’area retinica ed entrare in contatto con i neuroni residui che non vengono degenerati dalla malattia.
Proprio per questo, la retina liquida può coprire l’intera area retinica senza bisogno di più interventi ripetuti nel tempo.
All’interno dell’occhio, le nanoparticelle sono stabili e fisse in posizione.
Di fatto, la retina liquida è formata da queste nanoparticelle disperse in una soluzione ottimizzata per l’utilizzo. Si presenta come un liquido colorato e iniettabile sotto la retina da parte di un chirurgo.
Una volta iniettato il dispositivo, le nanoparticelle che lo compongono sono libere di diffondersi nell’area retinica ed entrare in contatto con i neuroni residui che non vengono degenerati dalla malattia.
Proprio per questo, la retina liquida può coprire l’intera area retinica senza bisogno di più interventi ripetuti nel tempo.
All’interno dell’occhio, le nanoparticelle sono stabili e fisse in posizione.
Questo permette alle stesse di assorbire la luce e di stimolare i neuroni con cui sono a contatto attraverso la generazione di cariche elettriche.
Il dispositivo è stato testato su un modello di Retinite Pigmentosa dove ha dimostrato l’efficacia fino a 9 mesi dopo l’impianto. Nel modello esaminato, il recupero visivo è stato quasi totale.
Questo permette alle stesse di assorbire la luce e di stimolare i neuroni con cui sono a contatto attraverso la generazione di cariche elettriche.
Il dispositivo è stato testato su un modello di Retinite Pigmentosa dove ha dimostrato l’efficacia fino a 9 mesi dopo l’impianto. Nel modello esaminato, il recupero visivo è stato quasi totale.